Visita guidata agli Scavi di Ercolano
L’antica Herculaneum sorgeva alle pendici del Vesuvio, sopra un promontorio delimitato da due profondi valloni percorsi da corsi d’acqua. L’origine mitica di Ercolano è legata all’eroe greco Ercole, di ritorno dal viaggio in Spagna. In realtà la città fu una fondazione etrusca al pari di Pompei e passò ai Sanniti nel corso del V secolo a.C. Nel mondo antico era apprezzata per la salubrità dell’aria e la sicurezza dei porti. Le dimensioni della città erano piuttosto modeste. È stato ipotizzato che la superficie complessiva racchiusa dalle mura fosse di circa 20 ettari, per una popolazione di circa 4000 abitanti. L’impianto urbano appare articolato su almeno tre decumani (due scavati a cielo aperto) intersecati da cinque cardini perpendicolari ai decumani e alla linea di costa: sono a cielo aperto il terzo, il quarto e il quinto.
Nel 79 d.C. un boato improvviso interruppe lo scorrere quotidiano della vita alle falde del Vesuvio. Distrutta dall’eruzione vulcanica, deve alle modalità del seppellimento e alle circostanze della scoperta la sua celebrità. Le circostanze del seppellimento differiscono da quelle di Pompei, perché, invece della pioggia di ceneri e lapilli che là si riscontra, Ercolano fu prima investita da una nube tossica, ardente e piena di vapore; quindi sepolta da successivi flussi piroclastici alternati a nubi ardenti. La lava commista a fango per il suo stato semiliquido finì per occupare ogni spazio, solidificandosi in un banco compatto alto circa 20 m.
La prima importante data nella storia delle scoperte ercolanesi rimane il 1709, quando il principe austriaco d’Elboeuf, facendo scavare un pozzo in una delle sue ville s’imbatté nel muro della scena del Teatro. Nel 1738, per volere del re di Napoli Carlo di Borbone, si diede inizio alle prime esplorazioni sistematiche del sottosuolo ercolanese attraverso una rete di pozzi e cunicoli che permettevano di superare i circa 20 m di banco vulcanico per raggiungere il piano dell’antica città. La durezza del fango vulcanico e la difficoltà di scavare gallerie sotterranee fecero abbandonare dopo pochi decenni l’impresa. I lavori furono definitivamente ripresi nel 1927 sotto la direzione di Amedeo Maiuri prima e di Alfonso De Franciscis poi. La campagna ha portato al disseppellimento di buona parte dell’area che oggi costituisce il parco archeologico. Un susseguirsi di Terme maschili e femminili, un’area sacra dotata del Sacello di Venere e quello dei Quattro Dei, la famosissima Villa dei Papiri, le Taberne, le Botteghe e le case (Casa dei Cervi, Casa dell’atrio Corinzio, Casa dei due Atri, Casa Sannitica e Casa d’Argo) sono solo alcuni dei luoghi che saranno visitati.
Nel 79 d.C. un boato improvviso interruppe lo scorrere quotidiano della vita alle falde del Vesuvio. Distrutta dall’eruzione vulcanica, deve alle modalità del seppellimento e alle circostanze della scoperta la sua celebrità. Le circostanze del seppellimento differiscono da quelle di Pompei, perché, invece della pioggia di ceneri e lapilli che là si riscontra, Ercolano fu prima investita da una nube tossica, ardente e piena di vapore; quindi sepolta da successivi flussi piroclastici alternati a nubi ardenti. La lava commista a fango per il suo stato semiliquido finì per occupare ogni spazio, solidificandosi in un banco compatto alto circa 20 m.
La prima importante data nella storia delle scoperte ercolanesi rimane il 1709, quando il principe austriaco d’Elboeuf, facendo scavare un pozzo in una delle sue ville s’imbatté nel muro della scena del Teatro. Nel 1738, per volere del re di Napoli Carlo di Borbone, si diede inizio alle prime esplorazioni sistematiche del sottosuolo ercolanese attraverso una rete di pozzi e cunicoli che permettevano di superare i circa 20 m di banco vulcanico per raggiungere il piano dell’antica città. La durezza del fango vulcanico e la difficoltà di scavare gallerie sotterranee fecero abbandonare dopo pochi decenni l’impresa. I lavori furono definitivamente ripresi nel 1927 sotto la direzione di Amedeo Maiuri prima e di Alfonso De Franciscis poi. La campagna ha portato al disseppellimento di buona parte dell’area che oggi costituisce il parco archeologico. Un susseguirsi di Terme maschili e femminili, un’area sacra dotata del Sacello di Venere e quello dei Quattro Dei, la famosissima Villa dei Papiri, le Taberne, le Botteghe e le case (Casa dei Cervi, Casa dell’atrio Corinzio, Casa dei due Atri, Casa Sannitica e Casa d’Argo) sono solo alcuni dei luoghi che saranno visitati.
Orari e costi
Per gli orari di ingresso ai luoghi e per il costo della visita guidata contattaci >>> qui <<< oppure telefonicamente al 3318569285, ti offriremo il miglior servizio al miglior costo.
Punto d'incontro
La guida attenderà i visitatori nelle vicinanze della biglietteria degli scavi.
Dopo la visita guidata
Terminata la visita, ci si potrà fermare tra le botteghe per fare shopping o nei bar / ristoranti dove sarà possibile apprezzare la cucina tipica locale. In alternativa, sarà possibile chiedere alla guida le indicazioni per dirigersi in qualsiasi altro posto si desideri andare.
Come raggiungere gli Scavi di Ercolano
Ercolano, Corso Resina, 1, Via Alveo
Circumvesuviana:
linea Napoli-Sorrento
linea Napoli-Poggiomarino
linea Napoli-Torre Annunziata
fermata Ercolano
Circumvesuviana:
linea Napoli-Sorrento
linea Napoli-Poggiomarino
linea Napoli-Torre Annunziata
fermata Ercolano
Possibilità di effettuare visite guidate personalizzate. Le proposte di visita subiranno variazioni seguendo il calendario d'apertura dei luoghi.
scopri gli itinerari consigliati per visitare la Certosa di Padula e gli altri luoghi da non perdere nelle vicinanze